Antiche ricette e cibi frugali come latte e brovada era quello che si trovava a tavola

Antiche ricette e cibi frugali come latte e brovada era quello che si trovava a tavola

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Era un’esistenza frugale, come provano i cibi che la gente mangiava:

polenta e formaggio, radicchio condito con il lardo, minestroni di verdure. Il pane di frumento, era un cibo dei giorni di lusso: ogni due, tre famiglie avevano un forno per cuocerlo. Lo si preparava però solo in pochissime importanti occasioni: Natale e Capodanno, S.Antonio (17 gennaio - che era il protettore degli animali), Pasqua, alla fine di una operazione di lavoro agricolo notevole (la fienagione, il mosto, la raccolta delle castagne) o, quando c’era un “licof” per inaugurare la costruzione di una nuova abitazione. Soltanto dopo gli anni ’40, grazie a Maria Durlicco e Regina Cragnolini, gli abitanti più abbienti avevano la passibilità di acquistare il pane in loco. Maria portava il pane a Pers, con la gerla da Tarcento, dove il marito gestiva un forno. Regina invece portava il pane da Flaipano e con l’occasione faceva anche le veci del portalettere.

Altri piatti erano la mésta (polenta molto liquida), che veniva consumata in abbinamento ad un po’ di frittata o a una tazza di latte e la brovada, che veniva prodotta con rape grattuggiata e messa in precedenza a macerare nella vinaccia. La brovada era un piatto tipico della stagione invernale e veniva impiegato, anche per fare una minestrone particolare. La pasta era quasi un’illustre sconosciuta ed il riso, in parecchi, non lo avevano mai visto. Altri piatti tipici della zona erano lo stach, il mosnich, la gramperessa, il podorievac, il toc scutin, l’olaz, il frico e la  sopa. I nostri anziani non avevano molta dimestichezza nel preparare svariati piatti a base di carne, pur avendo a disposizione parecchi ovini, conigli, maiali ed anche bovini.

In generale il cibo era piuttosto scarso ed i pasti essenzialmente due: uno più veloce a mezzogiorno (consumato spesso sul posto di lavoro e cioè nei prati o nel bosco) ed uno un po’ piu’ abbondante alla sera. Al mattino appena alzati, si mangiava un po’ di polenta fredda arrostita sulle braci e rammollita in un po’ di latte. Se non c’era polenta, si mangiava patate cotte sulla brace la sera prima e se non c’erano nemmeno quelle, si beveva soltanto un po’ di latte e via al lavoro.

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